Circolano da anni alcune teorie economiche – per nulla accampate sulle nuvole – secondo le quali gran parte della responsabilità sul crack dell’Argentina va attribuita alla collusione più o meno esplicita tra Il Fondo Monetario Internazionale ed alcuni finanzieri furbacchioni come l’ex Ministro Cavallo, e pare ormai assodato che nel 2001 il buco lo hanno aperto apposta come una vera e propria bancarotta fraudolenta mondiale.
Intendiamoci non si parla di responsabilità specifiche degli uomini del FMI, ma certamente almeno di una certa dabbenaggine dei suddetti che per lo meno si sono fatti uccellare dai furbastri argentini, del resto figli di una certa antica cultura italiota, e su questo non c’è più alcun dubbio.
Avevo questi tetri pensieri e sospetti da tempo fino a quando una notizia fresca come un uovo alla coque ha fugato ogni dubbio: a guidare il FMI è stato chiamato il nostro Padoa Scippa, l’uomo che teorizza le “belle tasse”, colui che fece così bene i conti del Paese in un momento critico, da portar via dalle tasche degli italiani molti più soldi del necessario, proprio mentre tutte le teorie economiche dimostravano che le economie ripartono quando la tassazione va al di sotto del fabbisogno teorico reale. Un uomo controcorrente, un economista contronatura, un uomo così integralmente economico che non avrebbe risparmiato la legna per ardere Giovanna d’Arco, ne avrebbe teorizzato la bellezza della pira, la sua luce, la sua edificante eternità, il suo fragoroso risplendere; peccato quel lezzo di carne umana abbrustolita promanato dalle fascine.
Con la stessa supponenza con la quale si applaude alla bellezza delle tasse si può anche convenire con la nuova premier argentina Cristina Kirchner che i soldi rubati dai suoi connazionali amici, e che lei non ha nessuna intenzione di restituire sono il frutto di una pregiata politica governativa che ha assurto il furto ad elemento di contenimento del debito pubblico.
Prima la gente immorale, quella senza riferimenti etici e umani, la si trovava solo in galera. Adesso in galera ci rimangono solo quelli con i complessi di colpa, le persone per bene. I politici non hanno né complessi né colpe, e sul buon senso ci sono opinioni discordi. Ma certamente troppo spesso non sono persone per bene, in special modo quando rubano, come la nuova leader passionaria: Cristina Kirchner. Peccato che non possa mettere piede in Italia, perché anche i servizi di sicurezza e antisommossa in stile G8 genovese credo che non sarebbero sufficienti a salvarle l’acconciatura dai padri di famiglia e dai loro figli che dopo una vita di sacrifici si sono trovati col sedere per terra grazie ai suoi amici ed a quelli che pensano positivo, come Padoa Scippa, il nuovo reggente del Fondo Monetario Internazionale.
Del resto alla fine degli Anni Novanta tutti gli imprenditori sapevano che il globo era alle soglie di una delle più grandi esplosioni di produzione della sua storia, almeno due decenni con fattori di crescita al dieci per cento di aumento l’anno. Ma noi avevamo tre palle al piede: Dini, Ciampi e Padoa Schioppa, coordinati dal sublime Mortadella che in anni difficili ossia dal 92 (tangentopoli) al 2001 (Torri Gemelle) hanno saputo costruire la nuova Europa di Maastricth. Con il seguente risultato, che mentre tutto il mondo viaggiava tra il 6 e il 14 per cento di aumento all’anno, noi restavamo inchiodati tra il niente e lo zero uno, in questo battendo anche la Francia che almeno qualche punto, anche tre o quattro all’anno li faceva tranquillamente.
Non sono così intelligente come loro, ma tirate le somme col pallottoliere esprimo un desidero condivisibile, vorrei vedere scomparire dal quadro politico e soprattutto dalla televisioni le sublimi certezze e le ammorbanti ricette dei suddetti quattro premi Nobel. Essi hanno fallito senza finire sul lastrico (ci hanno spedito gli italiani), e la loro Sinistra ha dimostrato di essere la peggiore d’Europa. Si può agevolmente sostituirli con chiunque, per fare più danni di quelli che hanno fatto loro bisognerebbe essere dei veri fuoriclasse, e se i fuoriclasse ci sono, con i tempi che corrono, non si occupano di politica. Grazie a Dio.
La prova? Da quasi un anno non riescono a far passare una legge che sia una, fanno finta di governare, e maneggiano il loro programma come una bibbia scritta in aramaico: il legislativo è imballato e l’esecutivo si dibatte tra un milione di equilibri, spendendo risorse senza crescere di un millimetro. E il Paese abbandonato a se stesso che cosa fa? Migliora!
Quando riescono a fare una legge qualsiasi fanno danni: vogliono mettere mano alla Biagi che in un momento difficile dovuto alla loro incapacità di guardare al futuro, è stata comunque in grado di far aumentare addirittura gli occupati, facendo ciò che una legge civile deve fare, ridistribuire il reddito che c’è senza furti o atti suicidi.
Speriamo che questa legislatura li tenga al potere per cinque anni, c’è il caso che alla fine il Paese migliorerà da solo, fino a decidere una cosa impensabile per i nostri statisti: spedire un paio di navi in Argentina, come fece la Thatcher, per riprenderci i soldi maltolti: non c’è bisogno di sparare, basta sequestrare il naviglio che esce dalle acque territoriali argentine e venderlo agli incanti. Si chiama risarcimento del danno, un concetto civilistico sconosciuto ai mariuoli. E chi non la pensa così come il Fondo Monetario Internazionale, ora che l’argentina ha ricominciato a produrre ricchezza, o è colluso con i ladri, o prende troppi stipendi ingiustificati per occuparsi anche delle necessità delle persone. Non c’è bisogno di sparare neanche un petardo, basta aspettare le belle navi argentine che escono dalle acque territoriali cariche di carni e metalli pregiati, per rimorchiarle a Gioia Tauro: scommettiamo che in 24 ore le svuotano?