Metti una sera al bistrò-comique.

L’Ultimo Metrò” da Bozzo a Truffaut.

Metti una sera al bistrò, di lunedî, orario aperitivo inoltrato e circostanziato.

Siamo al “L’ultimo Metrò” di via dei Transiti. Tra birre aperitivi e piattini sfiziosi, un bel bar-buchetto all’angolo che vuole ricordarci i film di François Truffaut, l’ultima Nouvelle Vague del cinema che ha riservato brividi di emozione cinefila.

Ma non siamo a Montmartre, siamo in zona Viale Monza, dove negli ultimi quarant’anni sono fioriti tutti i comici di Zelig e questo barretto simpatico e straordinario è semplicemente uno spin-off mentale di quello Zelig un po’ più conosciuto al grande pubblico, che è parente di questo anfratto di buon umore per via di una parentela che lega Mattia Bozzo al padre Giancarlo, vera anima pulsante allo Zelig dagli anni 80 ad oggi. Ma siccome non ci piace farci mancare qualcosa, il piccolo Bozzo, classe fresca dei Millenial, è anche nipote del nonno Franco Bozzo che portava Milano alla Sala Fontana il teatro dialettale genovese. Ed è quasi inutile ricordare che la comicità italiana da Gilberto Govi ad Antonio Ricci, passando per Ave Ninchi, Ric & Gian, Emanuele Luzzati e Paolo Villaggio fino a Tullio Solenghi e Maurizio Crozza, vengono tutti dalla stessa scuola. E in quella Sala Fontana del 1984 dopo il Maestro Bozzo si esibiva un certo signore poco più che ventenne di nome  Alessandro Bergonzoni, l’ultimo filosofo semantico fwelicemente in circolazione!

Al “L’ultimo Metrò” tutti lunedì si incontrano giovani ragazzotti di buona speranza: questa volta è toccato a Mauro Locatelli, seguito dal presentatore romano-rumeno o rumeno-romano, come preferite, Marsel Perleci. E per finire una napoletana “morbida” nei modi e nei temi, Valentina Iaia, e una nuova promessa strizzata di voglia di cavalcare i palcoscenici nelle scarpe di Alessandro Cognini, marchigiano con la parodia del milanese moderno dotato degli skill trogloditi dell’uomo preistorico: difatti Dio è stato il primo maschilista della storia epperó si stava meglio al tempo dell’uomo con la clava: forte e trombatore.
In platea – si fa per dire – scorre una sfilata di ragazzi con compagne sfiziose, un mondo nuovo e interessato alla novità e al bello, un mondo prezioso che é giá un miracolo incontrare dati i tempi milanesi espressamente desolanti.
Si replica fino a fine fnovembre (per ora!), ogni lunedì quattro nuovi adorabili squinternati: il pubblico vota col QRcode, poi chi vince indosserà una bella esibizione a Zelig, quello famoso di viale Monza, il 25 febbraio 2025.

Vinca il migliore! (o anche no…?).

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