I Cecchini hanno subito seccato l’attentatore sempre dai tetti attorno al comizio. Delle due l’una o i cecchini avevano le fette di salame sugli occhi e non hanno visto prima uno strano tizio capelluto aggirarsi per i tetti circostanti e armato fino ai denti, ma allora uno si chiede i cecchini cosa ci stanno a fare sui tetti, sparano ai beccaccini con pallini molto piccoli come faceva Don Camillo? Ooppure l’hanno seccato dopo il previsto tentativo di omicidio perché tutto ciò era programmato in modo che evitasse di parlare, (memento Osvald?) perché c’è un’area culturale del Deep State americano ben corroborata anche da una gran parte di repubblicani che il Trumpone non lo vuole neanche vedere.
Ora tutte le democrazie del mondo sono malate, ma malate tanto, perché portano alla ribalta personaggi imbarazzanti: soltanto per fare un elenco minimo Ursula von der Leye baronessa galleggiante, Macron interventista, Scholz ovvero non so che pesci prendere, solo per citare i più evidenti. La domanda è legittima: chi lavora dietro la prima fila e utilizza i mezzi di informazione a suo piacimento facendo camminare ideologie woke e politically correct non ha già abbastanza risorse per sgomberare il campo dai nemici che ha anche bisogno di rifilargli pallottole d’argento?
Il mondo occidentale sta molto male e quello orientale stava male già prima. Sarebbe ora di metterci una pezza! Come? Mandando al potere statisti e non idraulici o esibizionisti estemporanei o – peggio – imprenditori in cerca di sicurezze? Ma ciò deve uscire come è stato negli ultimi mille anni dalle università e se le migliori università del mondo sono quelle che conosciamo e che sfornano questi soggetti c’è poco da stare allegri!
Ridateci i vecchi rinoceronti democristiani e socialisti ma anche comunisti alla Berlinguer: fanno meno danni e hanno un’idea chiara di che cos’è uno Stato. Gli altri desistano per dirla con Totò. E il sistema ci sarebbe basta togliergli i soldi e rimangono solo quelli che ci credono e che hanno voglia di futuro. Fantascienza? No, Giolitti pensava che servire lo Stato fosse un onore riservato ai migliori e quindi lo stipendio è l’onore di servire allo Stato, i soldi devono averceli per conto loro, l’esatto contrario di uno vale uno.
Difatti a inizio Novecento avevamo tutte le migliori eccellenze nazionali a gestire il Paese e non mi sembra che in un secolo la faccenda sia migliorata. Con l’uno vale uno siamo arrivati al pedicure della cosa pubblica, per capirci la gestione è fatta coi piedi, difatti ogni piede vale un piede e ce ne vogliono due per stare in piedi. Che di solito puzzano.