Julio Velasco parla alle menti degli atleti, San Francesco parlava agli uccelli! Entrambi hanno attivato una linea di comunicazione privilegiata quella che arriva al fondo delle anime e le trasforma.
E grazie a lui la Paola Egonu non subirà mai il trattamento Vannacci: nessuno potrà dire che non è un’espressione della genìa italiana: non lo è ma è italiana lo stesso come lo sono quelle eritree che nelle loro scuole ancora oggi studiano il latino perché hanno ancora il programma del ventennio di Giovanni Gentile, e scusate se è poco.
Chi si stupisce per il tre a zero contro gli Stati Uniti vada a leggersi La squadra che sogna: Storia dell’Italia di Julio Velasco e le storie di quando faceva l’educatore e fu licenziato per motivi politici dalla stessa gerarchia dei colonnelli criminali con cui ha avuto a che fare anche Jorge Mario Bergoglio.
Ma Velasco non aveva il parafulmine del Vaticano e non ce l’ha fatta a mettersi d’accordo e se n’è dovuto andare, passando da una città di 12 milioni di abitanti, Buenos Aires, a un paesino vicino ad Ancona con 10.000 anime, per lui non è stata una passeggiata.
Ma oggi si è guadagnato una medaglia che non è olimpica si è guadagnato una medaglia da educatore dei giovani una medaglia da condottiero delle nuove generazioni, una medaglia da Santo subito!
Il Vaticano applaude. [o almeno dovrebbe]