La protezione è civile, l’ambulanza è sociale

Galleggiamo sui vulcani, fiumi, laghi e ruscelli sono dovunque, i tremila chilometri di litorale fanno il resto. Siamo il Paese più esposto al mondo a tutti i rischi possibili e immaginabili, quello idrogeologico, quello tellurico, senza dimenticare maremoti e smottamenti in stile Valtellina. In tutti i Paesi civilizzati il servizio delle ambulanze è garantito da un Ente di Stato, di solito affiliato ai Vigili del Fuoco. Da noi le ambulanze sono il più delle volte rette da associazioni di volontari (e non c’è mai il medico a bordo!), sovvenzionati più o meno a pioggia da Enti e Fondazioni. Perché? In un modo o nell’altro i soldi vengono sempre dalle tasche di cittadini, non c’è un metodo un po’ meno consociativo, più efficace e meno costoso per gestire fatti che hanno tanta importanza per la sicurezza nazionale?

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