Vogliono portare il “Futuro” a Milano, ma non si sa su quali strade lo faranno passare!
Toro Seduto era un tipo tranquillo, ragionevole e mite, pensava che il guerriero non è colui che combatte, ma è colui che sacrifica la sua vita per gli altri, e per scacciare gli invasori faceva le danze degli spiriti. Difatti adesso gli indiani sono scomparsi e gli invasori bianchi sono padroni in casa dei Sioux. I monaci buddhisti, più moderni, che passano più tempo a pensare e meno tempo a rincorrere i bisonti, questa lezione l’hanno imparata da un pezzo, e per non farsi cancellare dai potenti “cinesoni” delle Olimpiadi starnazzano.
Sul diritto dei lambratesi a riprendersi il proprio territorio e gestirlo come facevano fino al 1923, ne hanno dette di tutti i colori. A partire dall’Assessore Colli, quella che si occupava di canzonette con un certo profitto, la quale ci ritiene uno spreco di danaro (lei che viene dalla Provincia!), senza sapere che noi con un sindaco e tre assessori, uno al “buon senso”, uno al “buon governo” e l’altro alla “Università”, siamo pronti a sfidare tutti i Soloni di palazzo Marino. E senza fare polemiche, ma solo per dimostrare a tutti che si può fare di più e meglio, senza rompere l’anima ai cittadini, e sprecando meno soldi. Per togliere l’inquinamento basta scaldare un po’ di case con l’olio di colza e fare arrivare alle altre il teleriscaldamento proveniente dal termovalorizzatore, o la corrente elettrica dall’energia nucleare che possiamo anche comperare direttamente all’estero senza passare né per Roma né per l’Azienda Elettrica Milanese.
Per diminuire il traffico bisogna allargare le corsie e rendere più veloci i transiti, non fabbricare dei budelli che vanno da Lambrate al Tricolore e che servono a lasciare automobili ferme in coda a puzzare l’anima e il sangue dei residenti. Quando ho cercato personalmente di proporre al Sindaco di Milano un sistema di rilevamento del traffico che non costa niente perché basta mettere un software nei nostri telefonini, mi hanno fatto parlare con un call-centre, e poi mi hanno spiegato che siccome il mio sistema che diminuisce subito il traffico del 20% non costa niente, allora non lo vuole nessuno (salvo il Politecnico cui interessa moltissimo!). Meglio i varchi e le telecamere, quelli rendono molti soldi ai soliti noti e rastrellano multe a gogò, e per giunta garantiscono di non risolvere il problema, così bisognerà spendere altri soldi anche domani, una vera rendita assicurata, come per la spazzatura di Napoli.
La famosa tassa “Pay & Tas” taci e paga, quella inventata per entrare in centro col patema della telecamera, quella che ha rotto l’anima (e non solo quella) a un milione di milanesi, si èrivelata un fiasco colossale, uno spreco indecente di soldi e fatica, come se ce ne fosse bisogno. E il PM10 quello delle polveri sottili se la ride entrando trionfalmente nei nostri polmoni senza pagare l’ecotass. Poi ci dicono che noi a Lambrate siamo stravaganti perché rischiamo di occuparci con un po’ di buon senso dei problemi reali dei cittadini per risolverli con soluzioni sensate.
E nel frattempo mettono le mani al portafogli per sponsorizzare un’ltra fiaschetteria: l’xpo del 2015 a Milano. Così visto lo stato comatoso della nostra viabilità nel 2015 con 200.000 ospiti quotidiani in più troveranno il modo di far stare in coda anche i motorini e le sedie a rotelle. Ci raccontano che vogliono portare a Milano il futuro. E su quali strade lo fanno passare? Quando esci sui bastioni durante la settimana della moda ti sembra di essere sbarcato a Fort Alamo col Generale Custer, poco prima dell’assedio mortale.
L'”area urbana” di Parigi (“définie comme un ensemble de communes d’un seul tenant et sans enclave constitué d’un pole urbain”) ha 12 comuni metropolitani, e quello di Neuilly – di cui fu sindaco Sarkozy – ha sessantamila abitanti, proprio come Lambrate. E generalmente nessuno si lacera le vesti o si strappa i capelli quando quei cittadini sono contenti di amministrarselo da soli, tanto è vero che la legge ci consentirà di farlo presto, e anche i comitati di Greco hanno espresso lo stesso desiderio, mentre gli altri centri suburbani – statene certi – stanno pensando a come potranno gestirsi in proprio quei soldini che troppo spesso si infilano nei fiumi carsici delle mega-amministrazioni centrali. E non ricompaiono più.
Gianfranco Miglio, il mio Preside di Facoltà alla Cattolica negli Anni belli della Milano da bere, diceva che il potere centrale contro l’auto-governo è ormai purtroppo un concetto teologico secolarizzato, e quindi – aggiungo io -sarà il caso di diventare tutti laici, e fare il tifo per il nostro splendido Duomo, la Parrocchia di San Martino a Lambrate. Quella è l’unica di cui ci si può fidare!