Diego Gelmini

Imprenditore, giornalista, scrittore, editore

«… Diego Gelmini: l’enormità buona e insieme potente, la furia che si agita e sorride… Gelmini non si arrende.

Ma per lottare bisogna saper guardare la realtà senza pitturarla di rosa. Gelmini ci diverte ma ci sprona anche a diventare difensori della nostra tradizione crocifissa (nei due sensi della parola)».

– Vittorio Feltri –

21 - 10 - 2024

L’Ultimo Metrò” da Bozzo a Truffaut. Metti una sera al bistrò, di lunedî, orario aperitivo inoltrato e circostanziato. Siamo al “L’ultimo Metrò” di via dei Transiti. Tra birre aperitivi e piattini sfiziosi, un bel bar-buchetto all’angolo che vuole ricordarci i film di François Truffaut, l’ultima Nouvelle Vague del cinema che ha riservato brividi di emozione cinefila. Ma non siamo a Montmartre, siamo in zona Viale Monza, dove negli ultimi quarant’anni sono fioriti tutti i comici di Zelig e questo barretto simpatico e straordinario è semplicemente uno spin-off mentale di quello Zelig un po' più conosciuto al grande pubblico, che è parente di questo anfratto di buon umore per via di una parentela che lega Mattia Bozzo al padre Giancarlo, vera anima pulsante allo Zelig dagli anni 80 ad oggi. Ma siccome non ci piace farci mancare qualcosa, il piccolo Bozzo, classe fresca dei Millenial, è anche nipote del nonno Franco Bozzo che portava Milano alla Sala Fontana il teatro dialettale genovese. Ed è quasi inutile ricordare che la comicità italiana da Gilberto Govi ad Antonio Ricci, passando per Ave Ninchi, Ric & Gian, Emanuele Luzzati e Paolo Villaggio fino a Tullio Solenghi e Maurizio Crozza, vengono tutti dalla stessa scuola. E in quella Sala Fontana del 1984 dopo il Maestro Bozzo si esibiva un certo signore poco più che ventenne di nome  Alessandro Bergonzoni, l'ultimo filosofo semantico fwelicemente in circolazione! Al “L’ultimo Metrò” tutti lunedì si incontrano giovani ragazzotti di buona speranza: questa volta è toccato a Mauro Locatelli, seguito dal presentatore romano-rumeno o rumeno-romano, come preferite, Marsel Perleci. E per finire una napoletana “morbida” nei modi e nei temi, Valentina Iaia, e una nuova promessa strizzata di voglia di cavalcare i palcoscenici nelle scarpe di Alessandro Cognini, marchigiano con la parodia del milanese moderno dotato degli skill trogloditi dell’uomo preistorico: difatti Dio è stato il primo maschilista della storia epperó si stava meglio al tempo dell’uomo con la clava: forte e trombatore. In platea - si fa per dire - scorre una sfilata di ragazzi con compagne sfiziose, un mondo nuovo e interessato alla novità e al bello, un mondo prezioso che é giá un miracolo incontrare dati i tempi milanesi espressamente desolanti. Si replica fino a fine fnovembre (per ora!), ogni lunedì quattro nuovi adorabili squinternati: il pubblico vota col QRcode, poi chi vince indosserà una bella esibizione a Zelig, quello famoso di viale Monza, il 25 febbraio 2025. Vinca il migliore! (o anche no...?).
05 - 09 - 2024

L’allievo è il maestro.

Il nostro (ex?) ministro della incultura è la persona giusta nel posto giusto: se è vero che la cultura di un popolo si misura dai suoi comportamenti e dalle sue tradizioni il nostro Jenny Delon, come lo chiama Dagospia, incarna perfettamente le nostre magnifiche attitudini: arraffoni, bugiardi, ignoranti e trombatori!
Se Vittorio Sgarbi nei panni del ministro della cultura- che gli sarebbero del tutto aderenti - avesse ammesso di trombare la signora Maria Rosaria, al massimo gli si poteva chiedere come mai una sola per volta, ma quando il nostro bravo Gennaro o’ministro nnamurato, nega il tutto, compresa anche l’evidenza e non soltanto a sua moglie ma a tutti gli italiani è difficile perdonargliela, non perché è un trombatore professionista come molti altri, ma perché non si può fare il Ministro della cultura piazzando Time Square a Londra aggiungendo una serie di altre capocchiate tipo quella del Colosseo & Pompei e di Napoli con i suoi 250 anni di storia che fanno inorridire. Gennarino non deve dare le dimissioni per aver praticato la signora Boccia (nomen Omen) che invece bisogna stimare moltissimo in ogni sua recondita virtù, filler compresi, ma semplicemente perché un Ministro della cultura così aderente alla cultura popolare italiana non si era mai visto.
E non é il caso di stappare champagne, propenderei per il rutto libero.

https://twitter.com/andreazalone/status/1831689759627837537?s=46&t=hhR3x4FtU29j3-i4fT5mBA

21 - 08 - 2024

"Dā mihi, inquit, ubi cōnsistam, et terram commovēbō" Dartemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo, si chiama braccio di leva. Quella barchetta da 56 metri che si è mangiata la vita di sette persone a Palermo, non lontano da quella Siracusa che diede i natali al buon Archimede è la tragedia di una leva, e il comandante con ben 22 anni di esperienza, ottimo marinaio se Camper & Nicholson gli ha affidato il malloppo, la storia della leva di archimede non l'ha mai studiata altrimenti avrebbe lasciato la deriva fuori. E mi spiego (spero)! Cinquanta tonnellate di bulbo retratto stavano sotto il pelo dell'acqua (punto di fulcro) per quattro metri, l'albero è 75 metri ossia 20 volte, ossia 50ton diviso 20 volte fa 2.500 chili. Perchè per la legge di archimede ogni volta che si raddoppia la leva si dimezza la forza per vincere la resistenza, La velocità del vento di un tifone è di solito intorno ai 40 metri al secondo (80 nodi), che corrisponde a circa 200 chilogrammi per metro quadrato: l'albero è largo almeno 30 centimetri ossia ogni tre metri fa un metro quadro di resistenza. quindi 25 metri quadri di resistenza. Per 200 chili al metro quadro fa quasi 5 tonnellate, ossia quanto sufficiente per stravaccare la barca, inondare le finestrature sopra il ponte ed allagare gli interni. E' vero che abbattendo l'albero diminuisce l'esposizione e la spinta, ma con un bell'abbrivio e un'onda assassina nell'acqua ci arriva anzi ci rotola, per questo le barche a vela di una volta potevano fare il giro completo e poi rialzarsi, a differenza di quelle moderne erano monostabili. Questi saranno anche i conti del salumiere, come credere alla maledizione delle barche che cambiano nome (e questa si chiamava Salute!), ma non c'è altro modo per mandare a fondo una bestia da 500 tonnellate se non quello che manda a fondo anche un optimist da 50 chili: si chiama scuffia! Archimede lo sapeva.
14 - 08 - 2024

Siamo il primo paese al mondo ad avere un fantastico aeroporco a lanterne rosse, e mi spiego: il Cristoforo Colombo è dedicato ai grandi viaggi della scoperta, il Galileo Galilei ai grandi temi della cosmologia, il Marco Polo all’incontro tra grandi civiltà, il Leonardo da Vinci alla genialità dell’arte e della scienza, e finalmente il Silvio Berlusconi dedicato alle signorine di bell’aspetto, al buon vivere e alle gioie del talamo. Naturalmente dalla settimana prossima le hostess saranno presentate tutte rigorosamente in guêpière perché la cultura della nostra tradizione Brianzo-Certosa (nel senso della villa sarda degli anfratti) deve finalmente dilagare nel mondo: quando negli anni 70 si diceva “mettete dei fiori nei vostri cannoni” si intendeva esattamente questo , ovvero fate l’amore non fate la guerra! Poi vabbè Putin, che della Villa era un assiduo frequentatore, forse per via della lingua non ha imparato la lezione di Silvio. E cambieranno molte cose anche nei servizi dello scalo: nei ristoranti si serviranno soltanto cene eleganti e il check-in sarà effettuato su comodi divani dove le hostess di terra potranno fare amicizia ove ne rilevino il desiderio con i clienti palestrati che otterranno immediatamente la tessera Partner per soli adulti. E il terminal sarà costellato di Pali da PoleDance dove le avventrici potranno esercitarsi nelle attese di imbarco. Malpensa dovrà cambiare in Pensabene per togliere quella “Mal” radice etimologica che offende l’ottimismo e il buonumore. Per alleviare l’attesa nel finger un servizio speciale di conigliette distribuirà fiumi di spumante. I monitor di bordo proporranno il karaoke con i piloti sulle note di Volare, e rigorosamente vestiti in divisa hawayana, mentre dalle informazioni meteo saranno banditi i termini perturbazione, precipitazione, rovescio sostituite con possibile scarso bel tempo, poco soleggiato e temporaneamente poco nuvoloso. I sentieri di avvicinamento IFR saranno chiamati via dell’incontro love-love e la torre di controllo diventerà il faro dell’amicizia. Mentre le comunicazioni dei piloti saranno ridefinite e precedute da "Torre di controllo, mi consenta..." Il beauty Free diventerà il beauty Free Pig con tanti prodotti per l’igiene intima e il benessere inguinale. Servizi di assistenza psicologica saranno offerti gratuitamente a chi viaggia da solo in modo che non lo faccia più. Al controllo passaporti saranno offerte delle fotografie trattate con l’intelligenza artificiale dove i passeggeri potranno dimostrare dai 10 ai vent’anni di meno e le signore passeranno direttamente dalla seconda alla quarta di reggiseno orientando finalmente il percorso dell’intelligenza artificiale verso le soutien-gorge e il miglioramento della realtà verso i canoni della bellezza al silicone. Saremo meglio di Las Vegas con il nostro il primo "Fetish Airport" del mondo. Per fortuna che Silvio cè!

Insignito del titolo di

Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana

Data del conferimento: 2 giugno 2011